La gravidanza rappresenta un periodo ad alto rischio per le pazienti affette da malattia varicosa. Le modificazioni ormonali (aumento degli estrogeni e del progesterone) e l’aumento del volume uterino determinano una stasi venosa già dai primi giorni della gravidanza.
Possono comparire nel corso della gravidanza dilatazioni venose diffuse, sia in corrispondenza dei principali tronchi venosi, che in localizzazioni atipiche.
Tutte queste vene tendono a scomparire o a ridursi significativamente dopo il parto.
In gravidanza aumenta il rischio di una tromboflebite e pertanto è necessario:
- consultare il flebologo già nel primo trimestre;
- effettuare un accurato studio della circolazione venosa;
- effettuare tutti gli esami della coagulazione;
- ripetere i controlli ad ogni trimestre.
È importante indossare calze elastiche e in caso d’insufficienza venosa, assumere farmaci secondo la prescrizione dello specialista.
È sempre indicata una dieta ricca di fibre, verdure e frutta, mentre deve essere ridotto l’apporto di zuccheri e grassi.
È necessario mantenere costantemente una normale attività fisica, se non vi sono particolari controindicazioni da parte dello specialista ostetrico.