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Intervento alle varici: le tecniche per combattere le vene varicose

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Diagnosi delle vene varicose

Prima ancora di decidere come intervenire chirurgicamente, è necessario fare un’accurata diagnosi per definire la tipologia d’intervento alle varici più adatta al singolo caso. Innanzitutto, non si può prescindere da un accurato studio clinico ed emodinamico. Gli ultrasuoni consentono, oggi, di poter studiare con chiarezza tutto il sistema venoso degli arti inferiori potendo determinare con assoluta certezza reflussi, dilatazioni, ostruzioni; a differenza del passato è ora possibile programmare prima l’intervento alle varici che vogliamo realizzare, possiamo prevedere con maggiore attendibilità i risultati che potremmo ottenere, il tutto con una invasività molto ridotta e con migliori risultati anche dal punto di vista estetico. Sì, perché le vene varicose molto spesso sono percepite come un inestetismo prima ancora che come una patologia. Terminata la diagnosi, una mappa pre-operatoria ben strutturata permette inoltre di realizzare anche gli interventi più complicati in anestesia locale, senza degenza e con minori rischi.

Come si effettua un’intervento alle varici

Fermo restando che non esistono dei parametri che possano definire in quale caso usare una tecnica ed in quale caso usarne un’altra, e che la scelta della tipologia d’intervento alle varici deve essere affidata all’esperienza del chirurgo e al quadro clinico, si può dire che le vene varicose non sono tutte uguali, per questo, dopo la diagnosi, bisogna valutare qual è l’operazione chirurgica più adatta al caso. L’intervento alle varici si può effettuare con diverse metodologie, in alcuni casi trova un’indicazione chiara e certa, in altri l’indicazione può essere più discutibile.

Tra le tecniche maggiormente utilizzate ci sono lo stripping ideato da Rima – Trendelemburg, poi una tecnica di flebectomia per mini-incisioni presentata da Robert Muller nel 1966 che ha avuto un gran successo per le caratteristiche di ambulatorialità e per i buoni risultati estetici e funzionali; e infine la CHIVA, un’innovativa tecnica conservativa e ambulatoriale per il trattamento delle vene varicose realizzata Claude Franceschi nel 1988. Ci sono voluti quasi dieci anni perché questa ultima tipologia di intervento alle varici venisse accettata ed è attualmente utilizzata con successo da molti centri nazionali e internazionali.

L’intervento alle varici più indicato nel caso di telangectasia, per esempio,è la flebectomia per mini-incisioni ideata da Muller, questa tecnica potrebbe infatti trovare una indicazione per eliminare il vaso afferente principale. In realtà, nella maggior parte dei casi, per abolire il vaso principale è sufficiente la scleroterapia che permette in questi casi anche migliori risultati estetici. Nel caso di varici tronculari e reticolari, si ricorre quasi sempre a un intervento di flebectomia mini-invasiva completato in seguito con una scleroterapia. Il trattamento delle varicosità safeniche e delle collaterali safeniche richiede una tipologia di intervento alle varici più complessa: valvuloplastica, CHIVA, stripping corto, lungo crossectomia e scleroterapia… sono queste le soluzioni chirurgiche più adottate e tra le quali scegliere prima dell’intervento.

Da sapere prima di un intervento alle varici

È molto importante che il chirurgo flebologo sia padrone di tutte le tecniche chirurgiche, nonché scleroterapeutiche. Solo così la scelta chirurgica potrà essere orientata dal quadro clinico ed emodinamico, e volta a ottenere un miglior risultato funzionale ed estetico con la minore aggressività possibile. È necessario, comunque, considerare sempre l’età di una paziente che deve essere sottoposta ad un intervento chirurgico alle vene varicose, le possibili gravidanze, il peso, la sedentarietà.

La malattia varicosa è da considerarsi sempre evolutiva, e per la scelta chirurgica questo problema deve essere tenuto sempre presente. Anche il trattamento delle complicanze della malattia varicosa ha risentito dei radicali cambiamenti di indirizzo degli ultimi dieci anni: ulcere, tromboflebiti, ipodermiti, anche nei pazienti molto anziani possono essere trattate con straordinario successo con un tipo di intervento alle varicose e con metodiche chirurgiche conservative in anestesia locale, senza rischio, e con brevissimi tempi di degenza.

Pubblicato da ABCsalute

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