Avere gambe sane aiuta a mantenere in forma anche il cervello. Il paradigma potrebbe sembrare azzardato, ma non lo è. Non è infatti la solita bufala da social network, bensì il frutto di uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Neuroscience dal gruppo di Raffaella Adami dell’Università di Milano.
Ma cosa lega le gambe alle capacità cognitive?
La risposta è nelle “cellule staminali neurali”, fondamentali per la salute del cervello. Il gruppo dell’università di Milano ha scoperto infatti che camminare, fare esercizi con le gambe, stimola la formazione di nuove cellule nervose. Dopo soli 28 giorni di immobilismo si manifestano i primi effetti negativi, basti pensare che in un tempo così breve si è notata una riduzione delle staminali neurali del 70%.
Questo lavoro potrebbe aprire le porte a trattamenti preventivi, anche farmacologici, per le persone che hanno problemi a muoversi o sono costrette a letto. Per tutti gli altri, l’imperativo è uno e uno solo: muoversi. Una passeggiata veloce, anche 30 o 40 minuti al giorno, può aiutare molto.
Meglio consultare uno specialista se ci sono problemi specifici, ad esempio di appoggio del piede. Migliorare l’appoggio può significare ridurre anche del 40% eventuali problemi vascolari, perché il piede e la muscolatura del polpaccio funzionano come una pompa per le vene e per il sistema linfatico. L’esperimento da fare è semplice, basta guardare i tacchi delle scarpe. Sono consumati in maniera omogenea?