Nel caso di una trombosi venosa profonda o di una tromboflebite superficiale, la terapia anticoagulante deve essere attentamente controllata con esami della coagulazione; il controllo deve essere effettuato necessariamente dallo specialista o dal medico di famiglia, ma può essere utile sapere che: in caso di terapia eparinica la coagulazione viene controllata eseguendo un test sul sangue, che si chiama Ptt; è necessario inoltre, eseguire periodicamente un controllo delle piastrine.
In caso di terapia con anticoagulanti orali, il controllo viene eseguito con un esame del sangue che si chiama Pt, ma attualmente si preferisce utilizzare un indice standard che si chiama INR. L’INR normalmente è inferiore a 1, ma in caso di terapia con anticoagulanti si deve portare tra 2 e 3. Valori al di sopra del 4 (o al di sotto del 20% di Pt) possono essere responsabili di emorragia.
Durante la terapia anticoagulante, che può protrarsi anche per mesi o anni, è necessario rispettare una dieta costante, per evitare improvvise modificazioni del tempo di coagulazione.
Anche l’assunzione di eventuali nuovi farmaci deve essere sempre sottoposta al controllo dello specialista.