Varici e gravidanza
La gravidanza rappresenta un periodo ad alto rischio per le pazienti affette da malattia varicosa. Le modificazioni ormonali (aumento degli estrogeni e del progesterone) e l’aumento del volume uterino determinano una stasi venosa già dai primi giorni della gravidanza.
Possono comparire nel corso della gravidanza dilatazioni venose diffuse, sia in corrispondenza dei principali tronchi venosi, che in localizzazioni atipiche.
Tutte queste vene tendono a scomparire o a ridursi significativamente dopo il parto.
In gravidanza aumenta il rischio di una tromboflebite e pertanto è necessario:
- consultare il flebologo già nel primo trimestre;
- effettuare un accurato studio della circolazione venosa;
- effettuare tutti gli esami della coagulazione;
- ripetere i controlli ad ogni trimestre.
È importante indossare calze elastiche e in caso d’insufficienza venosa, assumere farmaci secondo la prescrizione dello specialista.
È sempre indicata una dieta ricca di fibre, verdure e frutta, mentre deve essere ridotto l’apporto di zuccheri e grassi.
È necessario mantenere costantemente una normale attività fisica, se non vi sono particolari controindicazioni da parte dello specialista ostetrico.
Dieta Mediterranea
Diciamocela tutta, in fatto di diete la forza di volontà non sempre è dalla nostra. Spesso tra noi e il cibo si crea un rapporto di tira e molla, che ci fa cadere in quello che solitamente viene definito “effetto yo-yo”.
Alcune diete, che vanno molto di moda, propongono giorni in cui si limita drasticamente l’apporto calorico (a un quarto della dose giornaliera o meno) e giorni di “festa”. Un regime alimentare diventato famoso per i presunti vantaggi nel vivere più a lungo. La notizia è che forse le cose non stanno proprio così, perché il digiuno intermittente, aumenta la “pancetta” e il rischio di diabete di tipo 2.
Queste sono le conclusioni di un nuovo studio presentato al Congresso Annuale della Società Europea di Endocrinologia tenutosi a Barcellona, uno studio che dimostra come questa popolare “dieta fast“, anche se può fa perdere peso, ha effetti dannosi sul metabolismo e aumenta la produzione di insulina.
In particolare, ad aumentare sono lo stress ossidativo e la produzione di radicali liberi, che accelerano il processo di invecchiamento e addirittura il danneggiamento del DNA. I ricercatori dell’Università di San Paolo in Brasile, guidati da Ana Cláudia Munhoz Bonassa, sono passati alla prova dei fatti.
La conclusione?
Meglio seguire un regime alimentare equilibrato, quale la Dieta Mediterranea, basato magari su un patrimonio inestimabile che ci è proprio, ma che scegliamo spesso di ignorare in favore di pasti da fast food e altro cibo spazzatura.
Insomma,
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