La vitamina D: uno scudo contro il tumore al colon-retto
Che la vitamina D faccia bene lo si sa da tempo, ma ora si scopre addirittura che alti livelli nel sangue servono a proteggerci dal rischio di contrarre quella che in Italia è una delle forme più diffuse di cancro, vale a dire il tumore del colon-retto.
La conferma di questa importante funzione di “scudo protettivo” di una vitamina già nota per i suoi molti benefici per la salute è uno studio internazionale nato dalla collaborazione di ricercatori europei, americani e asiatici, pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute.
Sabina Sieri, epidemiologa presso la Fondazione Irccs-Istituto Nazionale dei Tumori e co-autore dell’articolo spiega che «il rischio di sviluppare un tumore del colon-retto nel corso della vita è di una donna su 24 e di un uomo su 22; è la seconda causa di decessi attribuibili a tumore negli uomini e nelle donne». Della vitamina D è nota la capacità di difendere la salute delle ossa, ma i ricercatori hanno deciso di andare oltre e capire se i livelli che proteggono le ossa sono sufficienti anche per avere questo effetto “scudo” rispetto alle neoplasie del colon.
L’analisi è stata fatta su 5.700 casi di tumore del colon-retto e 7.100 casi controllo, appartenenti a 17 coorti e osservati per 5,5 anni. In questo arco di tempo, rispetto ai soggetti con concentrazioni di vitamina D circolanti ritenute adeguate per la salute dell’osso, quelli con concentrazioni sub-ottimali hanno presentato un rischio maggiore del 31% di sviluppare un tumore del colon-retto. Livelli superiori a quelli ritenuti adeguati per la salute dell’osso sono stati associati a un rischio inferiore del 27%. Dunque, conclude Sieri, i livelli «raccomandati per la salute delle ossa potrebbero essere inferiori a quelle che sarebbero ottimali per la prevenzione del tumore del colon-retto».
Voi, assumete le giuste quantità di questa e di altre importanti vitamine?
Disfunzione tiroidea: un piccolo segreto per prevenirla!
Fiacchezza, debolezza muscolare, nervosismo e irritabilità. Ma anche disturbi del sonno o fastidi intestinali, possono essere campanelli d’allarme di un problema divenuto ormai epidemico: la disfunzione tiroidea.
Ed incredibile quanto questa piccola ghiandola possa incidere sulla qualità di vita, non a caso il presidente della Società Italiana di Endocrinologia, Paolo Vitti (anche responsabile scientifico della Settimana mondiale della tiroide), dal 21 al 27 maggio, la definisce «la “centralina” che regola l’energia di tutto il nostro organismo».
Ma, come funziona questa “centralina”? Una cosa che non tutti sanno è che esiste un piccolo segreto per prevenire le malattie della tiroide: assumere iodio in quantità adeguate, visto che proprio lo iodio è il costituente essenziale degli ormoni tiroidei.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda, quindi, di usare sale iodato. In molti casi si possono usare anche integratori avere una carica supplementare di iodio. Il fabbisogno quotidiano stimato di iodio è di 150 microgrammi per gli adulti, 90 per i bambini fino a sei anni, 120 per i bambini in età scolare e 250 per le donne in gravidanza e durante l’allattamento.
Ciò che invece è assolutamente da evitare è il cosiddetto «screening indifferenziato», che alla fine non porta a nulla. In caso di disturbi il consiglio è sempre lo stesso: parlarne con il proprio medico per una visita specialistica.
Estate: come difenderci dai malori legati al gran caldo
Le temperature salgono e il rischio di malori aumenta
L’allarme dei medici riguarda tanto i grandi quanto i più piccoli, perché ormai il sole non è più quello di una volta. Al di là di ciò che è ovvio, vale a dire che bisognerebbe evitare di uscire nelle ore più calde, esistono alcuni piccoli consigli che possono tenerci al riparo e consentirci di affrontare al meglio il solleone. La prima regola è idratarsi. Ad esempio aggiungere succo di limone e menta fresca all’acqua serve a reintegrare i sali minerali.
Per rinfrescarsi (con l’effetto combinato di combattere al tempo stesso la cellulite), è utile un drink drenante all’anguria e menta: per 2 persone basta frullare 400 grammi di anguria, il succo di un limone, 5-6 foglioline di menta fresca e 200 ml di acqua. Poi, indumenti freschi. Meglio evitare abiti in fibre sintetiche, poliestere e nylon e prediligere abiti in cotone e lino, ma anche la viscosa, che lasciano traspirare meglio la pelle e non fanno aumentare la temperatura corporea.
Il miglior modo per proteggere la testa è quello di bagnare un cappello di cotone con la tesa rigida che deve essere indossato quando si fanno camminate sotto il sole o se ci si espone in spiaggia. Regola numero tre: mangiare poco e spesso. È bene non abbuffarsi perché la digestione diventa impegnativa e quindi richiama più sangue all’interno dell’apparato digerente privandone gli altri organi.
Per i più piccoli, infine, evitare di esporli al sole e fargli praticare attività fisica o sportiva nelle ore più calde. Bisogna invece bagnargli spesso la testa e rinfrescare tutto il corpo, senza dimenticare di aumentare l’apporto di acqua per reintegrare i liquidi persi con la sudorazione. E a tavola, tanta frutta e verdura.
Le uova? Nessun problema per il colesterolo
Le uova? Non sono un problema per il colesterolo
Niente paura, non è una fake news, bensì il risultato di uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, tra le più accreditate riviste scientifiche del settore. Sacrificate sull’altare della salute per decenni, le uova sono state per così dire “riabilitate” grazie ad uno studio realizzato dai ricercatori dell’Università di Sydney (Australia).
Lo studio ha paragonato una dieta ricca di uova con una priva o quasi, indagando i rispettivi effetti sulla salute. I risultati? Sorprendenti. La prima dieta, ricca di uova, non è meno salutare della seconda. Addirittura, gli autori dello studio sono arrivati alla conclusione che non esiste alcuna ragione per eliminare le uova dai menù delle persone con un diabete di tipo 2 o con un pre-diabete, più esposte al rischio di malattie cardiovascolari perché i loro livelli di colesterolo “cattivo”, Ldl, sono generalmente più alti della norma. I ricercatori dell’Università di Sydney arrivano ad ipotizzare un consumo di 12 uova a settimana, quantità che francamente sembra eccessiva. L’opzione migliore è il buon senso, stavolta con la consapevolezza di poter scegliere anche le uova senza per questo dover affrontare sensi di colpa.
E voi, siete pronti a “riabilitare” le uova nella vostra dieta?
Gambe sane
Avere gambe sane aiuta a mantenere in forma anche il cervello. Il paradigma potrebbe sembrare azzardato, ma non lo è. Non è infatti la solita bufala da social network, bensì il frutto di uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Neuroscience dal gruppo di Raffaella Adami dell’Università di Milano.
Ma cosa lega le gambe alle capacità cognitive?
La risposta è nelle “cellule staminali neurali”, fondamentali per la salute del cervello. Il gruppo dell’università di Milano ha scoperto infatti che camminare, fare esercizi con le gambe, stimola la formazione di nuove cellule nervose. Dopo soli 28 giorni di immobilismo si manifestano i primi effetti negativi, basti pensare che in un tempo così breve si è notata una riduzione delle staminali neurali del 70%.
Questo lavoro potrebbe aprire le porte a trattamenti preventivi, anche farmacologici, per le persone che hanno problemi a muoversi o sono costrette a letto. Per tutti gli altri, l’imperativo è uno e uno solo: muoversi. Una passeggiata veloce, anche 30 o 40 minuti al giorno, può aiutare molto.
Meglio consultare uno specialista se ci sono problemi specifici, ad esempio di appoggio del piede. Migliorare l’appoggio può significare ridurre anche del 40% eventuali problemi vascolari, perché il piede e la muscolatura del polpaccio funzionano come una pompa per le vene e per il sistema linfatico. L’esperimento da fare è semplice, basta guardare i tacchi delle scarpe. Sono consumati in maniera omogenea?
Gambe belle e sane anche in estate
Caldo: tempo di gambe pesanti e gonfie
Nel termometro la colonnina di mercurio sta cominciando la sua scalata, l’estate avanza a passo svelto, beata lei, mentre voi avete l’impressione che le vostre gambe siano diventate di piombo.
Problemi? No tranquille!
È tutta colpa del calore, che favorisce la stasi venosa.
La stasi venosa si avverte quando la circolazione sanguigna funziona più lentamente rispetto al normale, nel fluire dalla parte bassa delle gambe verso quella alta del corpo.
Cause responsabili della stasi venosa
Oltre al caldo, la percezione di avere le gambe gonfie e pesanti è generata da diversi fattori:
- la cellulite che provoca un ristagno dei liquidi, ostacolando il corretto flusso sanguigno e linfatico;
- l’indossare cinture, pantaloni, collant o intimo troppo attillati che comprimono le gambe e rallentano il micro-circolo locale;
- indossare troppo spesso scarpe con tacchi alti, porta ad avere gambe gonfie e pesanti;
- l’utilizzo della pillola anticoncezionale o di farmaci a base di ormoni che possono provocare ritenzione idrica;
- rimanere seduti per molto tempo con le gambe incrociate, perché in molti casi questa posizione favorisce la stasi venosa;
- trascorrere troppo tempo in piedi o seduti, senza muoversi, magari per motivi di lavoro, è un’altra cattiva abitudine che non aiuta il flusso venoso;
- il fumo che aumenta il rischio di insufficienza venosa;
- esporsi per lunghi periodi al sole o fare bagni molto caldi .
Le soluzioni
Durante la giornata bisogna bere molta acqua oppure sorseggiare una tisana per stimolare l’eliminazione dei liquidi.
Le tisane a base di Ippocastano (Castagno d’India) oltre che darci sollievo esercitano un’attività di riduzione della permeabilità dei capillari e un effetto antinfiammatorio, migliorando il drenaggio linfatico e aumentando la pressione venosa.
In alternativa potremmo preparare una tisana a base di Meliloto, dalle riconosciute proprietà drenanti, antiedema e antinfiammatorie. Le proprietà del Meliloto lo rendono indispensabile per il ripristino del ritorno venoso e della circolazione linfatica che sono tra le prime cause della stasi venosa e che rendono le gambe pesanti e gonfie.
Per migliorare l’azione di prevenzione e cura, vi suggeriamo di utilizzare un integratore alimentare quale il FLAVOPLUS compresse, un nutraceutico coadiuvante delle terapie indirizzate proprio a combattere le patologie da stasi venosa.
È utile, prima di partire per le vostre meritate vacanze, sottoporsi ad un ciclo di massaggi linfo-drenanti che grazie a manovre lente e profonde, specifiche di questa tecnica, aiutano ad eliminare i liquidi in eccesso e le tossine; attenuando anche gli inestetismi della cellulite.
E per continuare a godere dei benefici derivanti dai massaggi potete utilizzare un preparato ad uso cosmetico, come il TONOGEL Veinactiv da 200 ml. Un gel cosmetico ideale, con una texture fresca e leggera, altamente bilanciato nei suoi componenti, con i principi attivi di rusco, ippocastano, hamamelis, calendula, aloe e arnica.
Suggeriamo di applicare il prodotto dalla caviglia verso la coscia con movimenti circolari, fino al completo assorbimento del preparato. Dopo l’uso vi ricordiamo di riporre il flacone in frigo, perché il freddo ne amplifica l’effetto.
L’uso quotidiano poi, apporta un’immediato senso di benessere ed una persistente sensazione di freschezza alle gambe.
Consigli quotidiani
Nelle pause di lavoro, se possibile, vi suggeriamo di togliere le scarpe e di fare per qualche minuto, questo piccolo esercizio di stretching: flettere lentamente le caviglie verso il basso e verso l’alto per “risvegliare” le gambe.
La sera eseguire un pediluvio con acqua fredda e sale grosso per dare sollievo a formicolii e indolenzimenti, aggiungendo se possibile, due gocce di olio essenziale alla menta o al limone per rinfrescare.
A letto poi, bisogna cercare di tenere le gambe su di un cuscino, sollevate rispetto al resto del corpo, per facilitare il flusso della circolazione sanguigna verso l’alto.
Una utile prevenzione è quella di utilizzare delle scarpe con un tacco di tre o quattro cm, evitando sandali rasoterra o stiletti. Anzi, potrebbe essere utile acquistare un sottopiede con plantare sagomato da inserire nella scarpa, per beneficiare di un leggero massaggio mentre si cammina.
A tavola date libero sfogo a frutta e verdura, che sono fonte di vitamine e sali minerali, mentre è fondamentale limitare l’uso di insaccati, di formaggi stagionati e di altre pietanze ricche di sale, che sono causa di ritenzione idrica.
Un consiglio in più: i benefici del mare
per gambe belle e sane, dedicate ogni giorno 30 minuti allo sport, meglio se nelle ore più fresche e… vedrete che risultati!
Infine non restate immobili al sole, per ottenere quella fantastica tintarella che poi tutti in città vi invidieranno, Ricordate di rinfrescarvi spesso con uno spruzzino e non dimenticate mai di stendere il solare, per proteggere la pelle dal calore solare.
Vedrete che vi abbronzerete comunque e in più tutti ammireranno le vostre belle e sane gambe.
Tutto su prevenzione e benessere per la salute del professionista
Il tempo dedicato alla prevenzione non è mai “perso” ma solo ed esclusivamente “guadagnato” Una persona con un corretto stile di vita è un professionista che può dare il meglio anche sul lavoro.
Si è tenuto ieri presso le sale dell’Ordine dei Commercialisti in Piazza dei Martiri, un incontro organizzato nell’ambito della Rassegna Marzo Donna, per avvicinare la popolazione alla cultura della prevenzione. Come diceva il proverbio: meglio prevenire che curare, e come in tutte le leggende anche qui c’è forse più che un fondo di verità. Il Dr. Mariano Bruno, Segretario ODCEC e delegato CPO, ha aperto i lavori spiegando che i corretti stili di viti, sono strettamente collegati alla produttività, da qui l’esigenza di organizzare questo incontro promosso dal Comitato Pari Opportunità dell’ODCEC attraverso la Presidente Dr.ssa Maria Luigia Vitagliano e le consigliere dell’Ordine delegate al CPO Dr. sse Liliana Speranza e Carmen Padula, e la FIDDOC la cui Presidente è la Dr. ssa Antonella La Porta.
Una persona che vive, si nutre e lavora in modo corretto è sicuramente un professionista che potrà dare il meglio ed il più a lungo possibile in termini di carriera. Tante le voci di professionisti e scienziati che pur specializzati in diverse branche della medicina, hanno dato vita ad un interessante contraddittorio, dal quale è emersa voce più o meno comune che un corretto stile di vita è alla base della prevenzione di molte patologie. Il Prof. Gioacchino Tedeschi ha affermato che l‘ischemia cerebrale è fenomeno molto rilevante, infatti in un anno su 100.000 persone si manifestano dai 150 ai 300 nuovi casi, in cui residua una grave disabilità nel 35% dei casi. Indispensabile una prevenzione primaria, che consiste nell’evitare la comparsa della malattia, agendo nel soggetto sano mediante la modificazione dei fattori di rischio modificabili.
Tra questi rivestono particolare importanza ipertensione, diabete, iper colesterolemia, fumo e obesità. La correzione di questi ultimi si basa sia su un intervento medico, che una corretta alimentazione e una adeguata attività fisica. Al discorso si sono immediatamente riallacciati il Dr. Gerardo Corigliano, parlando dell’importanza dello sport anche in presenza della patologia diabetica, ed il Dr. Ciro Mauro. A questo proposito il Dr. Lanfranco Scaramuzzino, pone l’accento oltre che sui corretti stili di vita, anche sulle indagini da effettuare, prima fra tutte l’ecocolordoppler che permette di identificare in fase iniziale molte patologie.
Interessantissimo l’intervento del Prof. Ugo Oliviero, che ha spiegato in modo chiaro e pacato, come tracciare i profili di rischio che cambiano a seconda di diversi fattori ed in base all’età, quando bisogna parlare di prevenzione secondaria, per evitare le recidive, e le differenze tra attività agonistica e amatoriale. Importantissima la nutrizione senza diete fai da te, ma attentamente seguiti da uno specialista che indichi tutti i nutrienti di cui non si può fare a meno, la Prof.ssa Brunella Guida nella parte convegnistica e le Dr. sse Cristiana Di Giacomo e Lucia Auletta, sono state letteralmente prese d’assalto dagli utenti desiderosi di informazioni. Ed in questo contesto si è perfettamente inserito l’intervento del Prof. Antonio D’Angiò, che ha parlato di “Intelligenza alimentare” e di “Intelligenza emotiva” due condizioni ineludibili per disegnare il benessere della persona e garantire la qualità di un’attività efficace.
Di fondamentale importanza la dieta anche nella prevenzione delle malattie allergiche ed auto immuni, come ha spiegato il Prof. Massimo Triggiani, secondo cui bisogna dapprima riconoscere la familiarità ed in seguito proporre strategie terapeutiche mirate, iniziando dalla gravidanza, ma anche tenendo sotto controllo i livelli di vitamina D con esposizione solare, alimentazione e supplementazione.
Tantissimi i test eseguiti dai Cardiologi del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, che come ha spiegato il Dr. Vincenzo Esposito, capo raggruppamento Campania, è un organizzazione di carattere nazionale composta da volontari, che svolge attività di intervento immediato nelle emergenze, di pronto e primo soccorso, attività formative ed informative per la popolazione per diffondere la cultura dell’emergenza e della prevenzione attraverso screening gratuiti, i dottori Ettore Annibale, Salvatore Bucci, Biagio Liccardo e Francesca Martone, hanno effettuato visite cardiologiche con ECG e screening diabetologici. La prevenzione oncologica che ha visto nei Prof. dell’Università Vanvitelli Eugenio Procaccini per il seno e Giovanni Docimo per la tiroide la sua maggiore espressione, si effettua sempre con la diagnosi precoce, Docimo ha aggiunto che anche la scoperta di una neoplasia non deve essere vissuta con paura in quanto nella maggior parte dei casi la risoluzione post operatoria è ottimale. Tra le più richieste la visita dermatologica effettuata dalla Dr. ssa Nadia Russo, che ha spiegato gli effetti nocivi del sole e come riconoscere una lesione cutanea.
Gli incontri sono stati moderati la mattina da Celeste Condorelli del fondo Mario e Paola Condorelli ed il pomeriggio dalla giornalista Laura Viggiano, che hanno sottolineato come sia importante approfondire temi come la prevenzione. Ma si è parlato anche con il dr. Ivo Speranza della corretta postura che si esprime in malocclusioni dentarie, che corrette in età pediatrica sono molto più semplici da risolvere. Interessante l’intervento del Prof. Nicola Colacurci, sull’importanza di una sessualità responsabile per la prevenzione delle MST e delle gravidanze indesiderate. L’iniziativa è stata promossa anche da Emanuela di Napoli Pignatelli di EP congressi, ideatrice organizzatrice di format innovativi, volti ad avvicinare la popolazione alla “Cultura della Prevenzione”, le iniziative insolite sono volte ad avvicinare il grande pubblico, il trend è positivo, al di fuori delle mura ospedaliere, la gente ha meno paura.
In piazza non si cerca la malattia, sottoporsi a visite o consulenze di screening serve solo ad aumentare le proprie conoscenze in tema di Benessere.
Queat conclusione del Dr. Cosma Cosenza, riassume perfettamente lo spirito della giornata: il costo sociale della cura delle malattie è molto più alto di quanto costerebbe una seria prevenzione, non solo in ginecologia ma in moltissime branche della medicina. Facendo anche molta attenzione in campo oncologico alla familiarità e attuando strategie mirate differenti da persona a persona. Spesso non ci si reca dallo specialista perché non si ha neanche un attimo di tempo… in realtà il tempo dedicato alla prevenzione non si può in alcun modo definire tempo perso, ma solo ed esclusivamente tempo guadagnato!
Comitato organizzatore:
Carmen Padula, Liliana Speranza, Immacolata M. L. Vasaturo, Concetta Riccio, Fortuna Zinno, Mariano Bruno, Marialuigia Vitagliano, Adriana Zeno, Diodorina Angelino, Amelia Scotti, Antonella La Porta, Annabella Acunto, Antonio Cennamo, Maria Pia Principe, Monica Scipione, Francesco Vanacore, Isabella Zuccardi Merli, Velia Caccavale, Celeste Condorelli, Emanuela Di Napoli Pignatelli, Enzo Esposito.
Pubblicato il 27/03/2018 su La Repubblica (ed. di Napoli)
L’ansia
L’ansia, quando non sfocia in un disturbo patologico, può essere tenuta a bada con i probiotici. Sono arrivati a questa conclusione i ricercatori di due delle principali Università italiane (Tor Vergata e Sapienza), e i medici del Policlinico Gemelli. La ricerca ha meritato anche la pubblicazione sul Journal of Transactional Medicine, tra la maggiori riviste scientifiche di settore.
Oggetto dello studio è stato il “microbiota intestinale“, che tradotto in termini comprensibili è l’insieme dei microrganismi che abitano l’intestino umano. In soggetti ansiosi, l’impiego di probiotici ha dato ottimi risultati. Del resto, come spiega Antonino De Lorenzo: (direttore della Scuola di specializzazione in scienze dell’alimentazione di Tor Vergata) «Ad oggi sono conosciuti solo il 10% degli effetti della flora batterica».
Così, assieme al professor Antonio Gasbarrini del Policlinico Gemelli è stato creato un network per affrontare questo grande tema della ricerca. Resta da analizzare e scoprire le caratteristiche e gli effetti del restante 90%. Piccola curiosità, nella sperimentazione portata a termine la terapia con probiotici scelti ad hoc ha portato effetti anche a chi è colpito da sovrappeso o da sindrome metabolica.
Anche in assenza di una dieta c’è stata una leggera modulazione della composizione corporea, con un calo di peso e una riduzione del tessuto adiposo. Se qualcuno stesse già pensando di dimagrire assumendo probiotici, però, meglio lasciar perdere. L’unico modo è seguire un regime alimentare sano e, perché no, praticare un po’ di sport.
“Vacanze Sicure”
Pronti alle vacanze?
Se avete scelto mete esotiche state attenti, perché il rischio (molto concreto) è quello di commettere errori apparentemente banali, che potrebbero però rovinare il viaggio. Occhi aperti su cibi e bevande: sia chiaro, non serve un controllo maniacale, tuttavia quando si viaggia in zone igienicamente “poco sicure” ci sono alcune cose da tenera a mente.
Uno dei nemici è il ghiaccio, che non va mai aggiunto alle bevande sigillate (le uniche sicure). I molluschi crudi sono ovviamente da evitare, perché potrebbero veicolare infezioni o parassiti. Stesso discorso per il pesce crudo, che non sia stato sottoposto ad abbattimento a -30°. Attenzione anche alle insalate.
Se si visitano paesi in cui il tifo addominale è ancora endemico, la vaccinazione è certamente il miglior consiglio. Sempre e solo per chi ha scelto una vacanza all’avventura, attenzione a dove fate il bagno. Nei paesi tropicali, ad esempio, meglio evitare le splendide acque dolci interne, si potrebbe incappare nella “schistosomiasi”, una malattia causata da minuscoli vermi piatti. Nulla di terribile, sia chiaro, ma si potrebbe dover convivere per un po con il cosiddetto “prurito dei nuotatori”, arrivato addirittura in Italia. Segnalato dagli anni ‘90 nei laghi svizzeri e sul lago di Garda, il prurito dei nuotatori è stato poi riportato nel Verbano, nel lago di Castel Gandolfo e nel lago di Vico. Non si finisce in ospedale, ma di certo nessuno vorrebbe provare quest’esperienza, tantomeno in vacanza.
Un’iniezione per liberarci dall’emicrania
Un’iniezione potrà finalmente liberarci dall’emicrania. Non è uno scherzo, bensì l’effetto annunciato di nuovi farmaci, già approvati, che tra non molto arriveranno anche sul mercato italiano. Si tratta di un anticorpo monoclonale capace di attaccare con precisione il «peptide Cgrp», quindi il responsabile identificato per l’emicrania. In parole povere «oggi stanno arrivando sul mercato dei farmaci che sono capaci di interferire con il meccanismo che genera la malattia».
E a spiegarlo è uno dei maggiori esperti: Elio Agostoni, direttore del Dipartimento di Neuroscienze Asst dell’ospedale Niguarda, a margine del IX Congresso Nazionale Anircef (Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee), che si è tenuto a Milano. «Fino ad oggi abbiamo curato le crisi di emicrania ma non la malattia, o meglio l’abbiamo fatto solo parzialmente». Ora si punta ad una strategia terapeutica che si focalizza sulla cura delle crisi, quando arrivano, ma soprattutto sulla cura vera e propria delle cause. Con i nuovi farmaci basterà una puntura trimestrale o mensile per cambiare le cose. Insomma, una vera e propria rivoluzione che restituirà qualità di vita a milioni di persone.